Festa della Trebbiatura

Uno dei  momenti più “forti” del Museo della vita contadina “Cjase Cocèl” di Fagagna  è la giornata della trebbiatura. Il clima ottimale di luglio favorisce il continuo afflusso di visitatori che affollano  i cortili e le stanze e apprezzano lo spettacolo unico della battitura manuale del frumento e della segale , il fragore della trebbia in funzione azionata dal vecchio  trattore  scoppiettante. Una vera festa di sole, di gente, di storia contadina che si protrae fino al tramonto con la colonna sonora di un’orchestrina piacevole che richiama le feste sull’aia di un tempo…

L’appuntamento al museo è per la seconda domenica di luglio dalle 9.00 alle 18.00.

I volontari del museo si sono dati appuntamento i primi di luglio per tagliare il frumento che hanno  lasciato essiccare sul campo in appositi covoni a cjape o a crosete.

Un carro trainato dai cavalli bardati a festa, lo porta sull’aia dove mani sapienti provvedono ad introdurre le spighe, un mazzo alla volta, nella trebbia.

Anche un altro cereale è di scena e cioè la segale, con l’impegnativa e faticosa battitura a mano volta ad ottenere i caratteristici banzui di soleâr, che fanno mostra di sé appesi sotto il tetto del museo e servono soprattutto a completare la copertura del rustico , per documentare la presenza a Fagagna ancora agli inizi del 1900 di tetti di paglia, a copertura di stalle ed edifici campestri.

Ancora una volta Cjase Cocèl si anima per l’occasione. Nelle stanze del Museo sono all’opera filatrici, impagliatrici, merlettaie, ricamatrici, donne che lavorano la lana di pecora e preparano semplici giocattoli con resti di stoffa.

Nel cortile il cestaio  prepara i cesti per la famiglia contadina, e gli arrotini resiani si sono fermati come un tempo con le loro biciclette attrezzate a richiamare le donne del paese…sotto la pergola di merecan, arrotano i coltelli e le forbici che tutti consegnano loro  come cosa rara, oggi che non li vediamo più passare e fermarsi nelle piazze e nei cortili dei nostri paesi diventati troppo moderni…

I  panettieri speciali del museo, si occupano del pane: le pagnotte sono allineate nel forno già caldo e pronto a cuocere un pane che ha un sapore speciale e che, sfornato e  fragrante è atteso da una folla impaziente.

Uomini e donne si avvicendano nella  battitura manuale della segale nel cortile del museo che profuma delle spighe battute e una polvere sottile avvolge l’atmosfera…

Due contadini “improvvisati” danno spettacolo facendo saltare il frumento con il vaglio e soffiano via la pula…

 

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